Articolo pubblicato da Fanpage il 02.03.2021:
https://www.fanpage.it/attualita/morti-in-montagna-una-nuova-tecnologia-per-prevenire-le-valanghe-evitiamo-dallalto-le-stragi/
Per trovare le salme dei quattro escursionisti morti sul Monte Velino dopo essere stati travolti da una valanga è stata utilizzata una nuova tecnologia messa a disposizione dal Consorzio Universitario Benecon che, utilizzando foto e dati numerici rilevati dall’alto, ha permesso di caratterizzare la superficie della montagna e analizzare i punti di valanga per localizzare i corpi. Il Pofessor Gambardella a Fanpage.it: “Filiera unica in tutta Europa, così elaboriamo scenari previsionali sulla base di dati reali”.
Ricordate i quattro escursionisti trovati morti sul Monte Velino nei giorni scorsi dopo oltre tre settimane di ricerche? Le salme di Valeria Mella, 25 anni, Tonino Durante, 60 anni, GianMauro Frabotta, 33, e Gianmarco Degni, sono stati individuati il 19 febbraio sommersi sotto una fitta coltre di neve dopo che una valanga li aveva travolti il 24 gennaio. Per giorni i soccorritori li avevano cercati invano a causa delle avverse condizioni meteorologiche e per l’ingente quantitativo di neve riversatosi nell’area interessata. E difficilmente sarebbero stati scoperti senza l’utilizzo di una nuova tecnologia che, utilizzata per la prima volta proprio nelle operazioni di recupero dei quattro escursionisti, potrebbe rappresentare una vera e propria svolta nel monitoraggio e nella prevenzione di eventi tragici come questo.
La tecnologia che è stata utilizzata per localizzare gli escursioni del Monte Velino è stata messa a disposizione dal Consorzio Benecon, nato ormai undici anni fa, con sede a Frignano, in provincia di Caserta, e composto da cinque Atenei italiani, ossia l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, l’Università di Napoli “Federico II”, l’Università “Pegaso”, l’Università di Salerno e quella del Sannio. Sperimentata nel corso di pregresse attività operative, ha effettuato un telerilevamento aereo, su velivolo Benecon P2006 Special Mission con sensori iperspettrali ottici ad altissima risoluzione, termici e fotografici per il controllo delle matrici ambientali. In altre parole, utilizzando foto o dati numerici rilevati dall’alto, è stato possibile caratterizzare la superficie della montagna e analizzare i punti di valanga per localizzare i corpi degli escursionisti scomparsi.
“Siamo una filiera unica con competenze e tecnologie – ha spiegato a Fanpage.it Carmine Gambardella, Cattedra UNESCO su Paesaggio, Beni Culturali e Governo del Territorio e presidente del Consorzio Benecon –. La nostra filosofia è dal sapere al saper fare, vale a dire un’attività di ricerca poi applicata. Non esistono in Europa esperienze come la nostra, che utilizzino sensori termici e un aereo della Guardia di Finanza e Benecon per valutare frane e ponti o per mappare intere porzioni di territorio”. La tecnologia era già stata utilizzata in passato per mappare il territorio di Pompei e dei paesi limitrofi ma anche per misurare in Albania 213mila ettari di terreno dove si trovano le piantagioni di cannabis, un’operazione quest’ultima effettuata in collaborazione con la Guardia di Finanza. “Tutto quello che facciamo è elaborare scenari previsionali sulla base di dati reali”, ha aggiunto.
Sull’operazione sul Monte Velino, in particolare, il professor Gambardella ha detto: “Ci ha chiamati il questore de L’Aquila. Noi abbiamo fatto altro che utilizzare la stessa tecnologia usata per mappare le piantagioni di cannabis in Albania con i nostri sensori. Il primo volo è stato effettuato il 5 febbraio, abbiamo post-processato i dati raccolti e il 18, poco più di una decina di giorni dopo, siamo stati in grado di dare lo coordinate e così di individuare il punto preciso dove poi il cane molecolare ha trovato i corpi. È stato un successo corale tra istituzioni e tecnologia, per questo abbiamo pensato di mettere la nostra tecnologia a disposizione della prevenzione. Abbiamo misurato gli accumuli e il percorso che avevano seguito i 4. La notte aveva nevicato fino a 50 centimetri di neve così abbiamo dovuto misurare tutto e realizzato un modello matematico. Con il volo possiamo dare l’alert dopo grandi nevicate per chiudere i percorsi. È una grande sfida che vogliamo affrontare”.