Il progetto di Piazza Esedra a Pompei nasce da un’attività di Ricerca ideata e promossa dal Prof. Arch. Carmine Gambardella, Cattedra UNESCO su Paesaggio, Beni Culturali e Governo del Territorio e Presidente del Consorzio Universitario Benecon. Hanno collaborato al Master Plan e al Progetto Architetti, Ingegneri, Urbanisti, Strutturisti, Cartografi, Giuristi, Economisti, Storici, Tecnologi. Tra questi i Docenti Nicola Pisacane, Maria Rita Pinto, Giuseppe Faella, Danila Jacazzi, Giuseppe Guida, Eugenio D’Angelo, Riccardo Serraglio, Carlo Manzo, Efisio Pizzalis, Francesca Muzzillo, Sabina Martusciello, Alessandra Avella, Pasquale Argenziano, Gianluca Cioffi, Rossella Franchino, i Ricercatori del Benecon Rosaria Parente, Luciana Abate, Alessandro Ciambrone, Dario Martimucci, il Dottore di Ricerca, contrattista Benecon, Giovanni Bello, i Dottorandi Giuliana Chierchiello, Enrico de Cenzo. L’area demaniale, si innesta in una più ampia pianificazione dell’intero Territorio che va da San Giorgio a Castellammare e concretizza le ragioni di intervento progettuale. Infatti, dai dati misurati si è dimensionato anche questo intervento prospiciente il parco archeologico più celebre al mondo, sito del World Heritage dal 1997. L’Area si presenta come uno spazio congestionato da detrattori ambientali. Il piano di riqualificazione tiene conto anche delle nuove condizioni da pandemia Covid-19. Il Prof. Gambardella spiega per quanto attiene in particolare l’accesso agli scavi che non può essere denucleato dall’intera programmazione urbanistica: “si prevede un’organizzazione dell’area con vasti spazi di fruizione e di percorribilità in grado di garantire la decongestione dei flussi … la riqualificazione dell’asse alberato di Via Plinio, che rappresenta l’elemento filtro tra antico e il contemporaneo, è finalizzata al ridisegno dell’area…la realizzazione delle pensiline che ospitano gli stands amovibili è un ulteriore elemento che caratterizza il progetto utilizzando la citazione del nastro rosso pompeiano, segno dell’antico percorso ‘lavico’ che invase la città di Pompei’. La ‘best practice’ sarà presentata dal Prof. Gambardella alla sede madre dell’UNESCO di Parigi e a tutte le Cattedre UNESCO nel mondo, in uno spirito scientifico condiviso relativo a progetti di recupero e valorizzazione dei siti del Patrimonio Mondiale.